Ambiente, energia, trasporti

Ambiente, energia, trasporti (178)


Ambiente

La sostenibilità ambientale è oggi considerata una leva strategica per sviluppare la crescita delle imprese e fonte di innovazione di prodotto, di processo e organizzativa.

La tutela ambientale e l’economia circolare sono i temi su cui maggiormente collaboriamo con le imprese, offrendo loro aggiornamento ed interpretazione normativa, percorsi formativi mirati e progetti di sviluppo sostenibile.

Indichiamo come procedere nella gestione degli impatti ambientali dell’impresa tra cui rifiuti, acque, emissioni in atmosfera Affianchiamo le imprese nel rilascio delle autorizzazioni e certificazioni ambientali e di prodotto.

Ci occupiamo di politiche ambientali in rappresentanza delle imprese industriali presso le Istituzioni e le assistiamo nelle controversie con gli Organi di Controllo.


Energia
Naida Costantini - Referente del servizio "Energia"

Energia Elettrica e gas naturale sono risorse importanti e strategiche per ogni azienda.

Le norme che ne regolamentano la compravendita e la produzione sono complesse e comportano una continua attività di approfondimento, monitoraggio e valutazione.

Con un aggiornamento costante, con una puntuale attività di analisi e comparazione assistiamo le imprese associate nella scelta di percorsi di efficientamento energetico, di ottimizzazione dei costi e nelle agevolazioni legate alla fiscalità energetica.

Curiamo la redazione delle dichiarazioni annuali di consumo dell’energia elettrica e tutti gli adempimenti obbligatori per le aziende produttrici di energia elettrica o con regimi fiscali agevolati.

Attraverso il Consorzio Confindustria Energia Adriatica  (creato dalle Associazioni Industriali delle Marche) forniamo alle imprese associate, energia elettrica a condizioni economiche e di servizio vantaggiose,  modellabili sulle esigenze della singola realtà produttiva.


Trasporti

Collaboriamo con le imprese di trasporto ed i committenti che hanno necessità di essere aggiornate sul mondo dei trasporti.

Offriamo aggiornamento normativo e consulenze personalizzate sulla circolazione delle merci e delle persone. Assistiamo le imprese in tema di codice della strada, limiti alla circolazione, trasporto di merci in conto proprio e conto terzi e tempi di guida e riposo.

Rappresentiamo le imprese presso le Istituzioni e le assistiamo nelle controversie con gli Organi di Controllo.

Martedì, 22 Aprile 2025 09:28

Dichiarazione PRTR 2025: scadenza del 30 aprile 2025

Scritto da

Come ogni anno, entro il prossimo 30 aprile deve essere effettuata la dichiarazione E-PRTR 2024 (European Pollutant Release and Transfer Register) relativa alla quantità di inquinanti rilasciati nell'ambiente nell’anno 2024 da parte di tutti i gestori di stabilimenti soggetti all'obbligo ai sensi dell'articolo 4 del D.P.R. n. 157 del 2011, in esecuzione del Regolamento (CE) 166/2006.

 Ricordiamo che l'obbligo di dichiarazione si rivolge, in particolare, ai gestori degli stabilimenti che eseguono una o più delle attività al di sopra delle soglia di capacità così come elencate all'allegato I del Regolamento (CE) 166/2006, nei seguenti casi:

  • se le emissioni totali in aria o in acqua o nel suolo o i trasferimenti fuori sito nelle acque reflue supera il valore soglia di almeno uno degli inquinanti di tab. A2 cfr 3 Appendici
  • se il trasferimento fuori sito dei rifiuti pericolosi superano le 2 t/a;
  • se il trasferimento fuori sito dei rifiuti non pericolosi superano le 2000 t/a.

La comunicazione dei dati 2024 avverrà mediante la compilazione e la trasmissione di un modulo in formato excel, predisposto e aggiornato a tale scopo e anche attraverso l’inserimento degli stessi dati 2024 nel nuovo applicativo online che sarà rilasciato prossimamente, secondo le seguenti tempistiche:

  • Fase 1: entro il 30 aprile 2025 trasmissione tramite PEC del modulo excel firmato digitalmente;
  • Fase 2: Entro il 15 maggio 2025 registrazione come utenti dell’applicativo (seguiranno indicazioni specifiche);
  • Fase 3: Entro il 30 giugno 2025 inserimento dati 2024 nell’applicativo (seguiranno indicazioni specifiche).

Tutte le informazioni e le indicazioni di dettaglio relative alle suddette fasi sono disponibili al seguente link.

FASE 1: COMUNICAZIONE DATI ENTRO IL 30 APRILE

Per l’esercizio 2025 della dichiarazione PRTR (raccolta dei dati relativi all’anno 2024), contenuto (attività, sostanze e valori soglia per la dichiarazione) e criteri della dichiarazione (superamento dei valori soglia) sono invariati rispetto allo scorso anno. Si richiama quindi l’attenzione sulla compilazione della scheda II.b (attività PRTR) all’interno della quale i volumi di produzione dovranno essere riportati secondo le metriche e le unità di misura contenute nel foglio “UM_Produzioni” del modulo excel della dichiarazione.

Si richiede pertanto di osservare le seguenti modalità di invio dei dati 2024:

  • compilare il modulo in formato excel (allegato) che riproduce le schede della dichiarazione PRTR. È necessario compilare un file excel per ciascuno stabilimento dichiarante.
  • applicare la firma digitale valida (basata su un certificato qualificato, rilasciato da un certificatore accreditato ai sensi del DL 82/2005) al modulo xls compiltato, ottenendo così il file con estensione .p7m da allegare al messaggio di posta elettronica certificata
  • Rinominare il file P7M indicando “PRTR2024_RagioneSociale_Provincia” es. “PRTR2024_Rossispa_MC.xlsx.p7m”
  • Inviare il messaggio di posta elettronica certificata con oggetto “Dichiarazione PRTR 2024 Ragione sociale, Provincia” (es. Dichiarazione PRTR 2024 Rossi spa, RM”) con allegata la dichiarazione in formato p7m ai seguenti destinatari:
  • Indirizzo PEC dell’ISPRA: dichiarazioneprtr@ispra.legalmail.it (solo per l’invio della dichiarazione PRTR)
  • Indirizzo PEC della propria autorità competente:

Tutte le informazioni di dettaglio sono disponibili al seguente nel portale portale ISPRA.

Ricordiamo che la normativa di riferimento della dichiarazione, il DPR 157/2011, oltre a chiedere al Gestore di trasmettere la dichiarazione entro il 30 aprile, concede allo stesso Gestore di rettificare/integrare quanto trasmesso per fine aprile entro il 30 giugno. Non si tratta di una proroga ma può essere una disposizione comunque d'aiuto alle aziende che possono avere difficoltà a reperire i dati esatti in tempo utile.

 

FASE 2 E FASE 3

Le successive “FASE 2” e “FASE 3” relative all’accredito e all'uso del nuovo applicativo “PRTR” non sono da intendere come obblighi aggiuntivi per i Gestori, ma l’uso dell’applicativo rappresenta comunque una opportunità che gli stessi Gestori hanno per:

  • familiarizzare con il nuovo applicativo che l’ISPRA intende utilizzare come unica modalità di raccolta delle dichiarazioni PRTR a partire dal 2026;
  • acquisire maggiore consapevolezza su completezza e qualità dei dati comunicati con il modulo excel entro il 30 aprile, perché l’applicativo contiene dei vincoli all’inserimento dati, introdotti per ridurre all’origine molti degli errori di compilazione che continuano ad essere commessi da un numero significativo di Gestori;
  • contribuire al test dell’applicativo stesso in vista dei prossimi cicli di raccolta dati.

 

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara      

Tel. 0733.279641 / 331.1921246  

E-mail: bara@confindustriamacerata.it      

 

 

Le imprese che effettuano le operazioni di recupero (art. 216 del D.Lgs. 152/2006) di rifiuti non pericolosi con la procedura semplificata prevista dal D.M. 5 Febbraio 1998 e pericolosi ricompresi nel D.M. 12 giugno 2002, n. 161 devono versare alla Provincia di Macerata entro il 30 aprile il diritto d’iscrizione  annuale al registro per le attività di recupero.

Il versamento del diritto di iscrizione annuale in base agli importi previsti 1 del DM 21 luglio 1998, n. 350, riportati nella tabella riepilogativa, in relazione alle attività e alle quantità di rifiuti trattati.

 

Classe di

attività

 

quantità annua di rifiuti

(in tonnellate)

Recupero

(in Euro)

Classe 1

 

Classe 2

 

Classe 3

 

Classe 4

 

Classe 5

 

Classe 6

maggiore o uguale  a 200mila

 

Superiore o uguale a 60mila  e inferiore a 200mila

 

Superiore o uguale a 15mila  e inferiore a 60mila

 

Superiore o uguale a 6mila  e inferiore a 15mila

 

Superiore o uguale a 3mila  e inferiore a 6mila

 

Inferiore a 3mila

774,69

 

490,63

 

387,34

 

258,23

 

103,29

 

51,65

 

Il pagamento del diritto d’iscrizione dovrà essere effettuato esclusivamente attraverso la modalità pagoPA dalla Home Page del sito istituzionale della provincia di Macerata https://istituzionale.provincia.mc.it/  selezionare la voce in alto a destra “Accedi ai servizi”;

Cliccare sulla voce “Pagamenti on line” e poi sulla voce di menù “Inserimento spontaneo”; Selezionare la voce ” DIRITTI ISCR RECUPERO RIFIUTI”; Compilare quindi il relativo form con i dati richiesti. Nella Causale di versamento vanno indicati i seguenti elementi:

  • Diritto d'iscrizione art. 216 D.Lgs. 152/06
  • Denominazione
  • Sede Legale
  • Attività
  • Classe
  • Versamento relativo all'anno
  • Numero di iscrizione

Il mancato pagamento del diritto annuale entro il termine indicato comporta la sospensione d’ufficio dell’iscrizione dal registro  e in caso di prosecuzione dell’attività di recupero si configurerebbe il reato previsto e punito dall’art. 256, comma 1 del D.Lgs. 152/2006.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara

Tel. 0733.27941 / 331.1921246

E-mail: bara@confindustriamacerata.it

 

Dott. Matteo Di Marino

Tel. 0733.279648

E-mail: ambiente@confindustriamacerata.it

 

 

Il 30 aprile 2024 scadrà il termine per il pagamento del diritto annuale di iscrizione all’Albo Gestori Ambientali.

L’adempimento riguarda le imprese individuate dall’art. 212 del D.Lgs 152/2006, c.d. Codice Ambientale ed iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali devono pagare i diritti di iscrizione annuale .

Gli importi del diritto annuale variano in base alla categoria di appartenenza, sono fissati dall’art. 24 del DM 3 giugno 2014 n. 120 e sono disponibili al seguente indirizzo:

http://www.albonazionalegestoriambientali.it/Download/it/Documenti/Iscrizione_Diritti.pdf

I produttori iniziali di rifiuti che effettuano la raccolta e trasporto dei propri rifiuti non pericolosi in via ordinaria e regolare e trasporto dei rifiuti pericolosi in quantità che non eccedano 30 chilogrammi al giorno o trenta litri al giorno, che si iscrivono all’Albo si sensi del comma 8 dell’art. 212 del D.Lgs. 152/2006 (categoria 2-bis) devono pagare il diritto annuale di 50 €.

L’omissione del pagamento del diritto annuo nei termini previsti comporta la sospensione d’ufficio dall’Albo, che permane fino a quando non venga effettuato il pagamento e, in caso di prosecuzione dell’attività si configurerebbe il reato previsto dall’at. 258 c.1 D.Lgs 152/2006.

Modalità di pagamento

Entro il 30 aprile le imprese iscritte all’Albo gestori ambientali riceveranno comunicazione di avviso di pagamento del diritto annuale con evidenza dell’importo dovuto per l’anno 2024.

La comunicazione:

  • sarà inviata mediante posta elettronica certificata (pec) all’indirizzo pec attivo delle imprese iscritte
  • conterrà le istruzioni ed riferimenti per effettuare il pagamento dei diritti annuali dovuti, mediante i canali elettronici messi a disposizione

 

Accedendo alla pagina http://www.albonazionalegestoriambientali.it/Impresa/Login.aspx   si entra nell’area riservata dell’impresa dove, nella sezione DIRITTI, viene visualizzato il dettaglio degli importi dovuti e l'accesso al pagamento telematico che potrà avvenire con:

  • Carta di credito su circuito Visa/MasterCard
  • MAV Elettronico Bancario
  • IConto

 

I pagamenti effettuati secondo le modalità indicate nella comunicazione saranno registrati automaticamente e visibili nell’area riservata dell’impresa.

Non saranno accettati pagamenti tramite bollettino postale.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara

Tel. 0733.27941 / 331.1921246

E-mail: bara@confindustriamacerata.it

 

Dott. Matteo Di Marino

Tel. 0733.279648

E-mail: ambiente@confindustriamacerata.it

 

 

 

Segnaliamo l’evento dal titolo “ESG, dialogo imprese e banche” che si terrà il giorno 10 aprile 2025, alle ore 17.00 presso l’Hotel Horizon di Montegranaro.

Di seguito il link per l’iscrizione:

https://forms.gle/H8wcjrLdjaVEo5QD7

 

 

 

 

Cordiali saluti

Segreteria Confindustria Macerata

 

 

Tutti coloro che derivano ed utilizzano acque pubbliche superficiali o sotterranee sono tenuti a presentare la denuncia annuale delle quantità prelevate durante lo scorso anno entro il 31 marzo 2025 al Settore Genio Civile della Regione Marche. 

Ricordiamo che l’ obbligo si è reso necessario ai fini della predisposizione del bilancio idrico, dell’efficace attuazione di misure di risparmio e di razionalizzazione delle risorse idriche, del rispetto del Deflusso Minimo Vitale (DMV), ossia della salvaguardia delle caratteristiche fisiche del corpo idrico e delle caratteristiche  chimico-fisiche delle acque, come previsto dall’articolo 95, comma 3, del d.lgs. 152/06.

L’art. 67 delle Norme Tecniche di Attuazione (NTA) del Piano di Tutela delle Acque (PTA) della Regione Marche (Allegate alla Deliberazione 26 gennaio 2010 n. 45), stabilisce pertanto che  sono tenuti a presentare alla Provincia territorialmente competente la denuncia annuale dei prelievi di acque pubbliche superficiali o sotterranee, tutti coloro che derivano ed utilizzano acque pubbliche ed in particolare:

  • i titolari di Concessione di derivazione di acque pubbliche
  • i titolari di licenze di attingi mento di acque pubbliche da corpi idrici superficiali (art. 17 LR 5/2006)

Modalità di trasmissione

Per le aziende che hanno ricevuto il Decreto di riconoscimento del pozzo, che equivale ad una concessione di attingimento d’ufficio della durata di 5 anni, o che collegandosi a Siar Regione Marche  troveranno la loro derivazione inserita  in stato “Approvato”, dovranno comunicare i prelievi attraverso la piattaforma regionale SIAR-Marche, disponibile al seguente indirizzo internet: https://siar.regione.marche.it/web/HomePage.aspx

Se non ancora presenti nel SIAR, la comunicazione deve essere trasmessa al seguente indirizzo di posta elettronica certificata: regione.marche.geniocivile.mc@emarche.it utilizzando il modulo predisposto dalla Regione Marche.

Se nella concessione o nella licenza è prescritta dall’Autorità concedente l’installazione di un dispositivo di misura, è obbligatorio  trasmettere i risultati delle misure dei quantitativi idrici derivati altrimenti è possibile comunicare la stima dei volumi mensili ed annui derivati l’anno precedente.

Sanzioni

La mancata comunicazione della quantità di acqua prelevata è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da 1.500 a 6.000 Euro. Nei casi di particolare tenuità la sanzione è ridotta ad un quinto e, costituendo inadempimento alle condizioni essenziali della concessione o della licenza, comporta anche la diffida ad ottemperare entro il tempo stabilito dall’Autorità concedente, nonché, in caso di inadempimento alla diffida, la decadenza della concessione o della licenza.

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

Per informazioni:

Dott.ssa Paola Bara

Tel. 0733.279641 / 331.1921246

E-mail: bara@confindustriamacerata.it

 

Dott. Matteo Di Marino

Tel. 0733.279648

E-mail: ambiente@confindustriamacerata.it

 

La Commissione Europe ha pubblicato il Clean Industrial Deal, un piano strategico che rappresenta la nuova politica industriale europea  2024-2029 che delinea azioni concrete per trasformare la decarbonizzazione in un motore di crescita per le industrie europee. Ciò include:

  • l'abbassamento dei prezzi dell'energia,
  • la creazione di posti di lavoro di qualità
  • le giuste condizioni affinché le aziende prosperino
  • La riduzione della burocrazia

Il Deal presenta misure per potenziare ogni fase della produzione, con un focus su:

  • industrie ad alta intensità energetica come acciaio, metalli e prodotti chimici, che hanno urgente bisogno di sostegno per decarbonizzare, passare all'energia pulita e affrontare costi elevati, concorrenza globale sleale e normative complesse
  • il settore delle tecnologie pulite che è al centro della futura competitività e necessario per la trasformazione industriale,
  • la circolarità che mira a ridurre gli sprechi e prolungare la vita dei materiali promuovendo il riciclaggio, il riutilizzo e la produzione sostenibile. Massimizzare le risorse limitate dell'UE e ridurre le dipendenze eccessive dai fornitori di materie prime di paesi terzi è fondamentale per un mercato competitivo e resilient 

Il piano proposto include misure mirate a rafforzare l'intera catena del valore e fornisce un quadro di riferimento utile per adattare le azioni a specifici settori industriali. La Commissione intende poi presentare un piano d'azione per l'industria automobilistica a marzo, seguito da un piano d'azione per l'acciaio e i metalli in primavera. Altre azioni specifiche sono in programma per l'industria chimica e delle tecnologie pulite. 

Di seguito gli elementi principali del Clean Industrial Deal:

Energia Accessibile 

Abbassare le bollette energetiche per industrie, aziende e famiglie, promuovendo, al contempo, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio. A tal proposito, sempre nella giornata di mercoledì, la Commissione UE ha adottato il Piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili p, i cui pilastri sono

  • Abbassare i costi energetici per tutti;
  • Completare l’Unione Energetica;  
  • Attrarre investimenti e garantire la consegna;
  • Essere pronti per potenziali crisi energetiche. 

 

Stimolare la domanda di prodotti puliti

L'Industrial Decarbonisation Accelerator Act aumenterà la domanda di prodotti puliti realizzati nell'UE, introducendo criteri di sostenibilità, resilienza e "made in Europe" negli appalti pubblici e privati.

La Commissione riesaminerà inoltre il quadro degli appalti pubblici nel 2026 per introdurre criteri di sostenibilità, resilienza e preferenza europea negli appalti pubblici per i settori strategici.

Con la legge sull'acceleratore della decarbonizzazione industriale dovrebbe inoltre essere lanciata un'etichetta volontaria sull'intensità di carbonio per i prodotti industriali, a partire dall'acciaio nel 2025, seguita dal cemento. Così, la Commissione mira a semplificare ed armonizzare le metodologie di contabilizzazione del carbonio. Queste etichette informeranno i consumatori e consentiranno ai produttori di ottenere un premio per i loro sforzi di decarbonizzazione. 


Finanziamento della transizione pulita

A breve termine, il Clean Industrial Deal punta a mobilitare oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione pulita dell'UE. Questo importo comprende un ulteriore miliardo di euro di garanzie nell'ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale.

In particolare, la Commissione intende:

  • Adottare un nuovo quadro per gli aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal, nell’ottica di consentire un'approvazione semplificata e più rapida degli aiuti di Stato per l'introduzione delle energie rinnovabili, per la decarbonizzazione industriale e per garantire una sufficiente capacità di produzione di tecnologie pulite. 
  • Rafforzare il Fondo per l'innovazione e proporre una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l'obiettivo di ottenere un finanziamento di 100 miliardi di euro, basato sulle risorse disponibili nel Fondo per l'innovazione, sulle entrate aggiuntive derivanti da parti del sistema Ets e sulla revisione di InvestEU. 
  • Modificare il regolamento di InvestEU per aumentare la capacità di sopportazione dei rischi di InvestEU. La modifica modificherebbe fino a 50 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici aggiuntivi, anche nei settori della tecnologia pulita, della mobilità pulita e della riduzione dei rifiuti. 

La Banca europea per gli investimenti (Bei) è intenzionata a lanciare poi una serie di nuovi strumenti di finanziamento concreti a sostegno del Clean Industrial Deal. Si tratterà, in particolare, di:

  • un “pacchetto per la produzione di reti” per fornire controgaranzie e altri tipi di sostegno al rischio ai produttori di componenti di rete;
  • un programma pilota congiunto Commissione europea-Bei di controgaranzie per i contratti di acquisto di energia (Ppa) stipulati da Pmi e industrie ad alta intensità energetica;
  • uno strumento di garanzia per le tecnologie pulite nell'ambito del programma Tech EU promosso da InvestEU.


Circolarità e accesso ai materiali

Data la centralità delle materie prime critiche per l’industria europea, l'UE deve garantire l'accesso a tali materiali e ridurre l'esposizione a fornitori inaffidabili. Allo stesso tempo, porre la circolarità al centro della strategia di decarbonizzazione europea contribuisce a massimizzare le risorse limitate dell'UE. Pertanto, la Commissione intende: 

  • Istituire un meccanismo che consenta alle aziende europee di riunirsi e di aggregare la loro domanda di materie prime critiche
  • Creare un Centro europeo per le materie prime critiche che le acquisti congiuntamente per conto delle aziende interessate, nell’ottica di creare economie di scala e offrire una maggiore leva per negoziare prezzi e condizioni migliori; 
  • Adottare una legge sull'economia circolare nel 2026 per accelerare la transizione circolare e garantire che i materiali scarsi siano utilizzati - e riutilizzati - in modo efficiente, ridurre le dipendenze globali e creare posti di lavoro di alta qualità. L'obiettivo è di rendere circolare il 24% dei materiali entro il 2030. 

 

Agire su scala globale

In funzione del sostegno a nuove partnership globali affidabili, la Commissione si prefigge di:

  • lanciare i primi Clean Deal Investing Partnership(CDIP -Partenariati per il Commercio e gli Investimenti Puliti-) per diversificare le catene di approvvigionamento e concludere accordi reciprocamente vantaggiosi. 
  • introdurre nuovi strumenti di difesa commerciale e altre misure affini;
  • semplificare e rafforzare il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).

Garantire l’accesso a una forza lavoro qualificata

 La Commissione punta a sostenere il rafforzamento di nuove competenze in tecnologie pulite, digitalizzazione e imprenditorialità, lavorando sulle seguenti linee programmatiche:

  • istituzione dell'Unione delle Competenze;
  • rafforzamento del programma Erasmus+ con un finanziamento fino a 90 milioni di euro.

Contenuto riservato agli associati. 

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara      

Tel. 0733.279641 / 331.1921246  

E-mail: bara@confindustriamacerata.it      

 

 

Entro il 25 marzo 2025. gli impianti autorizzati per il recupero dei rifiuti inerti dovranno inviare alla Provincia di Macerata istanza di adeguamento alle nuove regole introdotte dal DM 127/2024.

il nuovo decreto definisce le condizioni per la cessazione della qualifica di rifiuto degli inerti derivanti da attività di costruzione e demolizione, e altri inerti di origine minerale, per essere poi considerati End of Waste pronti per nuovi utilizzi.

Le aziende per adeguarsi alle nuove disposizioni dovranno:

  • aggiornare le comunicazioni effettuate ai sensi dell’articolo 216 del D.lgs. n. 152 del 2006 (Procedura Semplificata);
  • inviare un’istanza di aggiornamento dell’autorizzazione concessa ai sensi del Capo IV, del Titolo I, della Parte IV, ovvero del Titolo III-bis, della Parte II del D.lgs. 152/2006 (Procedura Ordinaria).

Ricordiamo che il nuovo provvedimento ha sostituito il precedente DM 152/2022, superando molti degli aspetti critici che ne impedivano la piena efficacia. A tal proposito è stato:

  • ampliato l’ambito di applicazione(attraverso l’estensione anche ai rifiuti abbandonati);
  • previsto nuovi e più favorevoli limiti qualitativi di concentrazione degli inquinanti(differenziati in funzione dei diversi utilizzi);
  • introdotto importanti semplificazioni procedurali.

E’ prevista una fase di monitoraggio di 24 mesi che permetterà di valutare nel tempo l’adeguatezza delle nuove disposizioni e di apportare eventuali correttivi necessari per ottimizzare ulteriormente le pratiche di riutilizzo dei rifiuti inerti da costruzione e demolizione, ovvero implementarne l’uso nei nuovi processi produttivi o in altre opere e manufatti edili.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

Info:

Paola Bara
tel.: 0733 279641 - 331 1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it 

 

La Regione Marche ha approvato il Piano Regionale di Adattamento al Cambiamento Climatico (PRACC), un documento strategico che mira a identificare e implementare misure per mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici sul territorio regionale per il periodo 2024-2030.

Il piano è stato approvato con deliberazione dell’Assemblea legislativa della Regione Marche n. 84 dell’11/02/2025 e si inserisce nella più ampia Strategia Regionale di Sviluppo Sostenibile (SRSvS).

Obiettivi

  1. Analisi del contesto climatico regionale: studio degli effetti attuali e previsti del cambiamento climatico sulla Regione Marche.
  2. Identificazione delle criticità e delle vulnerabilità: valutazione dei settori più esposti e delle risorse più a rischio.
  3. Definizione delle strategie di adattamento: individuazione di azioni per ridurre gli impatti negativi e aumentare la resilienza del territorio.
  4. Monitoraggio e aggiornamento delle misure adottate: attraverso indicatori specifici e un programma di valutazione ambientale strategica.

Struttura del Piano

Il PRACC si articola in una serie di capitoli e appendici che approfondiscono i vari aspetti del cambiamento climatico e le misure di adattamento. Le principali sezioni sono:

  1. Governance e organizzazione del Piano: il PRACC è coordinato da una Cabina di Regia con rappresentanti di diversi dipartimenti regionali.
  2. Contesto climatico nelle Marche: descrizione dell’andamento storico delle temperature, precipitazioni e fenomeni estremi, con proiezioni fino al 2050.
  3. Fattori e risorse in un clima che cambia: analisi di popolazione, risorse idriche, suolo, ecosistemi, agricoltura, pesca, turismo, infrastrutture e salute.
  4. Vulnerabilità e rischi: valutazione settoriale degli impatti del cambiamento climatico, con particolare attenzione a incendi, dissesto idrogeologico, erosione costiera e qualità dell’aria.
  5. Obiettivi e linee di adattamento: misure specifiche per la gestione delle risorse idriche, la protezione degli ecosistemi, l’adattamento urbano e agricolo, e la protezione della salute pubblica.
  6. Monitoraggio e norme di attuazione: creazione di un sistema di indicatori e un programma di valutazione strategica.

Principali criticità individuate

  • Aumento delle temperature: incremento medio previsto di +1.8°C entro il 2050, con picchi estivi fino a +3°C.
  • Riduzione delle precipitazioni e aumento degli eventi estremi: maggiore frequenza di ondate di calore, siccità, incendi e alluvioni improvvise.
  • Erosione costiera e innalzamento del livello del mare: rischio di sommersione delle spiagge e impatti sulle infrastrutture costiere.
  • Fragilità ecosistemica: minaccia per habitat terrestri e marini, con perdita di biodiversità e aumento di specie invasive.
  • Rischi per l’agricoltura e l’allevamento: riduzione della produttività agricola e maggiore richiesta di risorse idriche.
  • Impatto sulla salute: aumento delle malattie respiratorie e cardiovascolari legate agli eventi estremi e all’inquinamento atmosferico.

Azioni previste per l’adattamento

  • Miglioramento della gestione delle risorse idriche, con incentivi per l’uso sostenibile e il potenziamento delle infrastrutture.
  • Piani di protezione contro incendi e dissesto idrogeologico, con interventi mirati nelle aree più vulnerabili.
  • Adattamento delle attività agricole e zootecniche, con la promozione di colture resistenti alla siccità e pratiche agricole sostenibili.
  • Protezione degli ecosistemi marini e costieri, con progetti di conservazione e ripristino delle aree naturali.
  • Potenziamento della resilienza urbana, attraverso la riduzione del consumo di suolo, la creazione di spazi verdi e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
  • Interventi per la salute pubblica, con piani di emergenza per ondate di calore e campagne di sensibilizzazione.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara      

Tel. 0733.279641 / 331.1921246  

E-mail: bara@confindustriamacerata.it      

 

 

 

Per ridurre la deforestazione ed il degrado forestale l’Unione Europea ha pubblicato il Regolamento (UE) 2024/3234 che modifica il Regolamento(UE)2023/1115 (c.d. Regolamento sulla deforestazione), per quanto riguarda le disposizioni relative alla data di applicazione.

I grandi operatori e i commercianti, quindi, dovranno ora rispettare gli obblighi di questo regolamento a partire dal 30 dicembre 2025, e le micro e piccole imprese dal 30 giugno 2026.

Ricordiamo che la disposizioni relative alla deforestazione riguardano l’immissione e la messa a disposizione sul mercato dell’Unione nonché all’esportazione dall’Unione di prodotti interessati, elencati nel suo allegato I, che contengono o che sono stati nutriti o fabbricati usando materie prime interessate, vale a dire bovini, cacao, caffè, palma da olio, gomma, soia e legno.

 

In particolare, mira a garantire che tali materie prime e prodotti interessati siano immessi o messi a disposizione sul mercato dell’Unione o esportati solo se sono a deforestazione zero, sono stati prodotti conformemente alla legislazione pertinente del paese di produzione e sono oggetto di una dichiarazione di dovuta diligenza.

La Commissione europea dovrà classificare i paesi o parti di essi che presentano un basso o alto rischio ai sensi dell’art. 29 del regolamento (CE) 2023/1115 entro il 30 giugno 2025.

E’ disponibile la guida utenti del Sistema Informativo EUDR (Deforestation Due Diligence Registry), allegata, predisposta dalla Commissione Europea che, è la piattaforma di interfaccia unica per la creazione e la trasmissione alle autorità delle dichiarazioni di due diligence ai fini dell'EUDR.

La guida contiene tutte le informazioni essenziali per la corretta creazione e la gestione delle dichiarazioni di due diligence ai fini dell'EUDR, nonché brevi descrizioni delle funzioni, delle capacità e delle procedure da seguire passo-passo per un corretto uso della piattaforma.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

INFO:

Dott.ssa Paola Bara

Tel. 0733.279641 / 331.1921246

E-mail: bara@confindustriamacerata.it

 

Dott. Matteo Di Marino

Tel. 0733.279648

E-mail: ambiente@confindustriamacerata.it

 

 

In vigore dall’11 febbraio le nuove disposizioni europee sulla gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggi che saranno applicate in maniera graduale a partire dal 12 agosto 2026, con l’obiettivo di ridurre in modo significativo la produzione di rifiuti di imballaggi attraverso obiettivi vincolanti di riutilizzo e riciclo, garantire la sostenibilità degli imballaggi ed armonizzarne l’etichettatura.

La nuova disciplina è stata introdotta con il Regolamento UE 2025/40 (Gazzetta ufficiale dell'Unione europea (GUUE) serie L del 22 gennaio 2025) modifica la disciplina sugli imballaggi e i rifiuti di imballaggio e che abroga la Direttiva UE 94/62/C e si applicherà a tutti gli imballaggi, indipendentemente dal materiale utilizzato, e tutti i rifiuti di imballaggio, indipendentemente dal contesto in cui gli imballaggi vengono utilizzati.

Di seguito le principali novità:

Sostenibilità degli imballaggi

Per assicurare la sostenibilità degli imballaggi il Regolamento detta:

  • prescrizioni in materia di etichettatura, marcatura e informazione;
  • procedure di salvaguardia da adottare per gli imballaggi che presentano rischi;
  • ridurre al minimo la presenza di sostanze pericolose come metalli pesanti e PFAS;
  • contenuto minimo di riciclato;
  • condizioni per garantire il riuso;
  • appalti pubblici verdi come strumento per incentivare la domanda e l’offerta di imballaggi ecosostenibili.

Contenuto minimo di riciclato

Con le nuove norme, tutti gli imballaggi (ad eccezione di legno leggero, sughero, tessuti, gomma, ceramica, porcellana e cera) dovranno essere riciclabili sulla base di criteri rigorosi.

Le misure comprendono anche obiettivi sul contenuto minimo riciclato per gli imballaggi di plastica e obiettivi minimi di riciclaggio in termini di peso per i rifiuti di imballaggio. 

Le disposizioni relative al contenuto di riciclato, si applicheranno successivamente a partire dal 1º gennaio 2030 o tre anni dopo la data di entrata in vigore di un apposito atto di esecuzione della Commissione. 

Entro il 2029, il 90% dei contenitori in metallo e plastica monouso per bevande fino a tre litri dovranno essere raccolti separatamente mediante sistemi di deposito cauzionale e restituzione o altre soluzioni che consentano di raggiungere l'obiettivo di raccolta.

 

Obiettivi di riutilizzo

Sono previsti obiettivi specifici da perseguire entro il 2030 per imballaggi di bevande alcoliche e analcoliche (ad eccezione, tra gli altri, di latte, vino, e superalcolici), imballaggi multipli e imballaggi per la vendita e per il trasporto.

A determinate condizioni, gli Stati membri possono concedere deroghe di cinque anni a questi requisiti. I distributori finali di bevande e alimenti da asporto dovranno dare ai consumatori la possibilità di utilizzare i loro contenitori e adoperarsi per offrire il 10 % dei prodotti in un formato di imballaggio riutilizzabile entro il 2030.

 

Obiettivi di riduzione:

Gli stati Membri devono perseguire i seguenti obiettivi di riduzione di rifiuti di imballaggio:

  • 5% entro il 2030.
  • 10% entro il 2035
  • 15% entro il 2040

Per limitare gli sprechi, è stata stabilita una proporzione massima di spazio vuoto del 50% che si applicherà agli imballaggi multipli e a quelli per il trasporto e per il commercio elettronico.

In aggiunta, fabbricanti e importatori dovranno garantire che il peso e il volume degli imballaggi siano ridotti al minimo.

Determinati tipi di imballaggi di plastica monouso saranno vietati a partire dal 1° gennaio 2030. Tra questi troviamo gli imballaggi per frutta e verdura fresche non trasformate e per i cibi e le bevande consumati in bar e ristoranti, le monoporzioni (ad esempio condimenti, salse, panna da caffè e zucchero), i piccoli imballaggi monouso utilizzati negli alberghi e le borse di plastica in materiale ultraleggero .

In base alle nuove norme, le imprese che vendono prodotti da asporto dovranno offrire ai clienti la possibilità di portare i propri contenitori da riempire con bevande fredde o calde o con alimenti pronti, senza costi aggiuntivi.

 

Il Direttore

Dott. Gianni Niccolò

 

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