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SAVE THE DATE LABORATORIO ESG: Il futuro dell’HR in azienda: persone e tecnologie - 29 gennaio 2025 ore 16.30
Il prossimo appuntamento del Laboratorio ESG Marche “ Il futuro dell’HR in azienda: persone e tecnologie” si terrà Mercoledi 29 Gennaio presso la sede di Confindustria Macerata in via Weiden 35 Macerata alle ore 16:30
Il Laboratorio ESG Marche nasce dalla partnership tra Intesa Sanpaolo - Direzione Regionale Emilia-Romagna e Marche, Intesa Sanpaolo Innovation Center, Fondazione Marche e Confindustria Macerata. Un punto di incontro, fisico e virtuale, per accompagnare le imprese italiane nella transizione sostenibile, un percorso di sviluppo volto a generare nuovi vantaggi competitivi e sostenere una crescita di lungo periodo con impatti positivi su ambiente e persone.
Il primo evento del 2025 sarà dedicato all'innovazione nel mondo delle risorse umane: persone e tecnologie al centro del futuro dell'HR in azienda.
Le risorse umane sono il cuore pulsante di ogni azienda, poiché il talento e l'impegno delle persone guidano l'innovazione e il successo, conosceremo alcune realtà innovative presentate da Intesa Sanpaolo Innovation Center.
Si prega di confermare la presenza alla casella email dedicata laboratorioesg.marche@intesasanpaolo.com indicando nominativo e azienda partecipante”
In allegato il programma dell'evento
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
Per informazioni:
Dott.ssa Paola Bara
Tel. 0733.279641 / 331.1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it
Workshop sui trend di Circolarità - Gli strumenti della Carbon Footprint (CFP, CFO) - 26/11/2024 ore 10.00
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Workshop sui trend di Circolarità - ESPR: il nuovo regolamento europeo per l'ecodesign dei prodotti - 14/11/2024 ore 10.00
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Workshop sui trend di Circolarità - Nuovi Materiali per la sensoristica - 23/10/2024 ore 10.00
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LABORATORIO ESG - I VANTAGGI NELL'INTEGRAZIONE DEI FATTORI ESG, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL FATTORE GOVERNANCE - 16 OTTOBRE 2024 ORE 16.00
Intesa Sanpaolo, Confindustria Macerata e Fondazione Marche hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’attivazione del “Laboratorio ESG Marche - Environmental Social Governance”.
Il terzo incontro organizzato nell'ambito delle attività del Laboratorio dal titolo "I vantaggi nell'integrazione dei fattori ESG, con particolare riferimento al fattore governance" è previsto per il giorno 16 ottobre 2024. ore 16.00 presso Intesa Sanpaolo - Auditorium Bacci Via Don Angelo Battistoni, 4 - Jesi (AN)
Le imprese sono direttamente coinvolte nel processo di trasformazione in atto il quale può consentire di ottenere benefici non solo a livello economico-finanziario ma sotto diversi profili, ivi inclusa una maggiore competitività sul mercato. Per cogliere tale opportunità occorre adottare un approccio pragmatico coniugando le linee guida emanate dalle disposizioni normative con attività volte a ridefinire la struttura di corporate governance e l’assetto organizzativo delle imprese, sposando pragmatismo e semplificazione
In allegato il programma dell'evento
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
Per informazioni:
Dott.ssa Paola Bara
Tel. 0733.279641 / 331.1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it
Workshop sui trend di Circolarità - Nuovi Materiali per l’Energia - 16/10/2024 ore 10.00
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SAVE THE DATE: LABORATORIO ESG - I VANTAGGI NELL'INTEGRAZIONE DEI FATTORI ESG, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL FATTORE GOVERNANCE - 16 OTTOBRE 2024 ORE 16.00
Intesa Sanpaolo, Confindustria Macerata e Fondazione Marche hanno sottoscritto un accordo di collaborazione per l’attivazione del “Laboratorio ESG Marche - Environmental Social Governance”.
Il terzo incontro organizzato nell'ambito delle attività del Laboratorio dal titolo "I vantaggi nell'integrazione dei fattori ESG, con particolare riferimento al fattore governance" è previsto per il giorno 16 ottobre 2024. ore 16.00
Le imprese sono direttamente coinvolte nel processo di trasformazione in atto il quale può consentire di ottenere benefici non solo a livello economico-finanziario ma sotto diversi profili, ivi inclusa una maggiore competitività sul mercato. Per cogliere tale opportunità occorre adottare un approccio pragmatico coniugando le linee guida emanate dalle disposizioni normative con attività volte a ridefinire la struttura di corporate governance e l’assetto organizzativo delle imprese, sposando pragmatismo e semplificazione
In allegato il Save the date dell'evento. Seguirà il programma definitivo
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
Per informazioni:
Dott.ssa Paola Bara
Tel. 0733.279641 / 331.1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it
SAVE THE DATE:
LABORATORIO ESG I VANTAGGI NELL'INTEGRAZIONE DEI FATTORI ESG, CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL FATTORE GOVERNANCE
Mercoledì 16 Ottobre 2024, ore 16.00
ESG/CRSD: dal 25 settembre regole nazionali sulla rendicontazione societaria di sostenibilità
Dal 25 settembre sarà in vigore il provvedimento nazionale che recepisce la Direttiva comunitaria sulla rendicontazione societaria di sostenibilità.
Il decreto legislativo 125/2024 che recepisce la direttiva 2022/2464/UE, c.d. Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), è stato infatti pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 settembre e rafforza gli obblighi di reporting non strettamente finanziario, prevedendo in particolare:
- l’estensione a tutte le grandi imprese e alle piccole e medie imprese quotate (diverse dalle microimprese) degli obblighi di reporting non finanziario, già a carico degli "enti di interesse pubblico" (imprese quotate, banche e assicurazioni con più di 500 dipendenti,
- la sostituzione della rendicontazione non finanziaria con la rendicontazione di sostenibilità, che consiste in informazioni necessarie alla comprensione dell'impatto dell'impresa sulle questioni di sostenibilità e del modo in cui tali questioni influiscono sull'andamento dell'impresa, sui suoi risultati e sulla sua situazione.
In merito al contenuto, la principale novità consiste nella previsione del principio della cd. doppia materialità, per cui le imprese dovranno riportare le informazioni necessarie a comprendere come le questioni di sostenibilità incidono sulle loro attività (materialità finanziaria), e come queste ultime incidano su persone e ambiente (materialità d’impatto).
Ambito di applicazione (Artt. 1, 2 e 5)
Il Decreto prevede l’estensione dell’obbligo di pubblicare la rendicontazione di sostenibilità a:
- tutte le grandi imprese che superino due dei tre criteri dimensionali:
- più di 250 dipendenti;
- stato patrimoniale > € 25 milioni;
- ricavi netti > € 50 milioni di euro)
- tutte le società quotate in mercati regolamentati (comprese le PMI quotate). Restano escluse le microimprese quotate.
- imprese non europee, che realizzino ricavi netti da vendite e prestazioni superiori a 150 milioni di euro nell’UE e con almeno un’impresa “figlia” o una succursale nell’UE. In tal caso, compete all’impresa figlia (che sia di grandi dimensioni o PMI quotata) o alla succursale (che abbia generato ricavi netti da vendite e prestazioni superiori a 40 milioni di euro nell’esercizio precedente) pubblicare e rendere accessibile la relazione di sostenibilità della società madre extra-europea, redatta a livello di gruppo2.
Le PMI non quotate, non rientrando nel campo di applicazione della CSRD, non hanno l’obbligo di redigere il report di sostenibilità, ma potranno farlo su base volontaria, tenendo conto che i cittadini e il sistema economico e finanziario sono attenti a questi aspetti.
Entrata in vigore della nuova disciplina (Art. 17)
Il Decreto fissa i tempi di attuazione dei nuovi obblighi, da parte delle imprese, secondo il seguente schema:
- i c.d. enti di interesse pubblico - che già oggi redigono la dichiarazione non finanziaria - applicheranno le nuove disposizioni a partire dal 2024 (primo report nel 2025);
- le altre grandi imprese a partire dal 2025 (primo report nel 2026);
- le PMI quotate a partire dal 2026 (primo report 2027, con possibilità di rinvio al 2028);
- le imprese non europee a partire dal 2028 (primo report nel 2029).
E’ disponibile in allegato il testo del decreto e una nota di Confindustria che riepiloga i nuovi obblighi di reportistica di maggior impatto per le imprese.
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
Info:
Paola Bara
tel.: 0733 279641 - 331 1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it
ESG/BIODIVERSITA’: in vigore il regolamento UE sul ripristino della natura
E’ in vigore dal 18 agosto 2024 il nuovo regolamento Europeo, direttamente applicabile negli Stati Membri, che dovrà garantire il ripristino degli ecosistemi degradati europei e al tempo stesso contribuire al raggiungimento degli obiettivi in materia di clima e biodiversità, migliorando anche la sicurezza alimentare.
La Legge europea sul Ripristino della natura, ovvero il Regolamento (UE) 2024/1991 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2024 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 29 luglio 2024 e modifica il Regolamento (UE) 2022/869.
L’obiettivo principale del Regolamento è il ripristino, entro il 2030, del “buono stato di salute di almeno il 30% degli habitat” che attualmente versano in uno stato di conservazione “cattivo” o “inadeguato”. Una percentuale che dovrà raggiungere il 60% entro il 2040 e il 90% entro il 2050.
Ogni Stato membro dell’Ue dovrà adottare, entro due anni dall’entrata in vigore del Regolamento, un proprio piano nazionale per il ripristino della natura, che indichi nel dettaglio gli strumenti, inclusi quelli finanziari, con cui intende raggiungere gli obiettivi posti dal Regolamento.
È importante evidenziare che i piani nazionali e la mappatura delle aree prioritarie su cui intervenire saranno di fondamentale importanza per le imprese anche in relazione agli obblighi imposti dalla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) che, come noto, a partire dal 1° gennaio 2025 riguarderà le grandi imprese non quotate con ricavi superiori a 50 milioni e, a partire dal 1° gennaio 2026, le PMI quotate.
La CSRD richiede infatti alle imprese la rendicontazione nel settore della biodiversità e quindi di misurare, ridurre e compensare i propri impatti su di essa. In questo contesto, il criterio spaziale sarà determinante per il mercato dei crediti di biodiversità. La compensazione degli impatti inoltre potrà avvenire solo a livello locale, vale a dire sullo stesso tipo di habitat e specie su cui incidono gli impatti dell’impresa.
Nel dettaglio, nel piano, i Paesi dovranno indicare gli habitat cui dare priorità negli interventi di ripristino, anche se il Regolamento specifica che fino al 2030 dovranno averla gli habitat dei siti di Rete Natura 2000 e quelli con il maggior potenziale di ‘sequestro’ di carbonio e di riduzione dell’impatto dei disastri naturali e degli eventi meteo-climatici estremi.
I Paesi dovranno poi:
- impegnarsi affinché le aree ripristinate non tornino a deteriorarsi in modo significativo in futuro.
- adottare misure per rimuovere le barriere artificiali alla connettività delle acque superficiali per convertire almeno 25 000 km di fiumi in fiumi a scorrimento libero entro il 2030.
- invertire il declino delle popolazioni di impollinatori e a migliorarne la varietà,
- migliorare la biodiversità negli ecosistemi agricoli e di quelli forestali,
- sostenere l’impegno di piantare almeno tre miliardi di alberi aggiuntivi entro il 2030 a livello di Unione europea.
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolo
Info:
Paola Bara
tel.: 0733 279641 - 331 1921246
E-mail: bara@confindustriamacerata.it
ECONOMIA CIRCOLARE: Mappatura della circolarità delle imprese 2024
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