A distanza di quasi trent’anni dall’introduzione del D.Lgs. 257/1992 che ha stabilito la cessazione dell’impiego dell’amianto, in Italia ci sono ancora diversi milioni di tonnellate di materiali compatti e altrettante di amianto friabile in numerosi siti, sia di tipo industriale che civile, sia pubblico che privato.
Questa presenza può rappresentare ancora OGGI un rischio per chi è esposto, in primis per i lavoratori addetti alle bonifiche, e per tutta la popolazione nei luoghi dove non vengono adottati gli opportuni accorgimenti. Questa consapevolezza deriva dal progressivo sviluppo di conoscenze scientifiche su modalità e tempi con cui si svolge l’azione patogena delle fibre d’amianto, su quanto, dove e tra chi sono diffuse le malattie correlate.
L’Italia è tra le Nazioni che hanno condotto una politica di contrasto, di controllo e di prevenzione dei rischi, ma ad oggi restano, tuttavia, ancora aperte le questioni del censimento, delle bonifiche, della sorveglianza epidemiologica e sanitaria, della tutela dei lavoratori e dei cittadini, e del risanamento ambientale. Dalla “lezione dell’amianto” dobbiamo trarre gli insegnamenti necessari perché lavoro, salute e ambiente si sviluppino in sintonia.
Sono queste le ragioni che hanno motivato l’organizzazione della mostra «bastAmianto», che ha lo scopo di informare la popolazione attraverso notizie, immagini, filmati ed esperienze sul campo, e sensibilizzare sui reali rischi da esposizione.
La mostra intende rivolgersi con particolare attenzione agli studenti delle scuole, invitate a partecipare con visite guidate dagli operatori del Dipartimento di Prevenzione, e agli operatori pubblici e privati coinvolti nella prevenzione dei rischi da esposizione ad amianto.
In allegato la locandina e l'opuscolo della mostra.
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò