Nella riunione del 6 giugno la Banca centrale europea ha ridotto i tassi di un quarto di punto percentuale, decisione presa con il solo voto contrario del governatore austriaco.
Scende quindi al 4,25 per cento il tasso di rifinanziamento principale, tasso che viene corrisposto dalle banche quando contraggono prestiti dalla BCE e che ha un impatto diretto sul costo del credito delle imprese.
Il taglio, ampiamente atteso, ha segnato una inversione di tendenza rispetto al rialzo iniziato a giugno 2022. Le previsioni di inflazione sono state tuttavia riviste in aumento ed è quindi probabile che il percorso di riduzione dei tassi sia relativamente graduale.
Il Centro Studi di Confindustria nell'ultimo rapporto di previsione ha evidenziato che i tassi pagati dalle imprese italiane hanno registrato un forte aumento fino al novembre 2023, seguendo sostanzialmente il rialzo del tasso BCE. A febbraio 2024 il tasso sulle nuove operazioni in media è al 5,34%, dopo il picco del 5,59% a novembre, da 1,18% a fine 2021. In particolare, il tasso pagato dalle PMI è leggeremente più alto (5,81%), quello per le grandi imprese più basso (5,00%).
In allegato le serie dei principali tassi d’interesse.
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