Comunichiamo la recente vittoria, anche in sede di appello, dei ricorsi giurisdizionali promossi da ANCE contro il decreto “caro materiali” relativo al I° semestre 2021 e di quello relativo al decreto 2019.

 Anche per il Consiglio di Stato la metodologia di rilevazione e l’istruttoria svolta dal MIT in tema di variazioni dei prezzi 2018 e primo semestre 2021, non sono adeguate.

Il Consiglio di Stato chiarisce che, ai fini della corretta determinazione delle variazioni percentuali dei prezzi, l’approfondimento istruttorio richiesto al MIT deve essere svolto utilizzando la banca dati dell’ANCE.

Secondo i giudici, a fronte di dati disomogenei ed incongruenti prodotti dai tre enti rilevatori (Provveditorati, Istat e Camere di Commercio) il Ministero non avrebbe dovuto limitarsi ad acquisirli e trasfonderli in decreto, ma avrebbe dovuto verificarne puntualmente l’affidabilità attraverso un supplemento istruttorio, in conformità agli standard in materia di rilevazioni statistiche proposti da organismi internazionali.

Per tale ragione, tale supplemento istruttorio dovrà essere effettuato ex post da parte del Ministero, essendo necessario introdurre dei correttivi per rendere completi e attendibili i dati raccolti e procedere ad una loro adeguata aggregazione a livello centrale.

L’integrazione istruttoria che verrà svolta dal Ministero condurrà alla pubblicazione di nuovi dati di rilevazione, a fronte dei quali le imprese potranno avanzare richiesta di integrazione delle compensazioni spettanti e già richieste a suo tempo per i 15 materiali contestati da ANCE.

In attesa di ogni ulteriore sviluppo al riguardo, si allegano le sentenze di appello.

 

Info: Sezione Ance Macerata

(Sabina Bianchi bianchi@confindustriamacerata.it; Henry Luchetti luchetti@confindustriamacerata.it)

 

Il Direttore

Gianni Niccolò