La Commissione Europe ha pubblicato il Clean Industrial Deal, un piano strategico che rappresenta la nuova politica industriale europea 2024-2029 che delinea azioni concrete per trasformare la decarbonizzazione in un motore di crescita per le industrie europee. Ciò include:
- l'abbassamento dei prezzi dell'energia,
- la creazione di posti di lavoro di qualità
- le giuste condizioni affinché le aziende prosperino
- La riduzione della burocrazia
Il Deal presenta misure per potenziare ogni fase della produzione, con un focus su:
- industrie ad alta intensità energetica come acciaio, metalli e prodotti chimici, che hanno urgente bisogno di sostegno per decarbonizzare, passare all'energia pulita e affrontare costi elevati, concorrenza globale sleale e normative complesse
- il settore delle tecnologie pulite che è al centro della futura competitività e necessario per la trasformazione industriale,
- la circolarità che mira a ridurre gli sprechi e prolungare la vita dei materiali promuovendo il riciclaggio, il riutilizzo e la produzione sostenibile. Massimizzare le risorse limitate dell'UE e ridurre le dipendenze eccessive dai fornitori di materie prime di paesi terzi è fondamentale per un mercato competitivo e resilient
Il piano proposto include misure mirate a rafforzare l'intera catena del valore e fornisce un quadro di riferimento utile per adattare le azioni a specifici settori industriali. La Commissione intende poi presentare un piano d'azione per l'industria automobilistica a marzo, seguito da un piano d'azione per l'acciaio e i metalli in primavera. Altre azioni specifiche sono in programma per l'industria chimica e delle tecnologie pulite.
Di seguito gli elementi principali del Clean Industrial Deal:
Energia Accessibile
Abbassare le bollette energetiche per industrie, aziende e famiglie, promuovendo, al contempo, la transizione a un'economia a basse emissioni di carbonio. A tal proposito, sempre nella giornata di mercoledì, la Commissione UE ha adottato il Piano d'azione per l'energia a prezzi accessibili p, i cui pilastri sono
- Abbassare i costi energetici per tutti;
- Completare l’Unione Energetica;
- Attrarre investimenti e garantire la consegna;
- Essere pronti per potenziali crisi energetiche.
Stimolare la domanda di prodotti puliti
L'Industrial Decarbonisation Accelerator Act aumenterà la domanda di prodotti puliti realizzati nell'UE, introducendo criteri di sostenibilità, resilienza e "made in Europe" negli appalti pubblici e privati.
La Commissione riesaminerà inoltre il quadro degli appalti pubblici nel 2026 per introdurre criteri di sostenibilità, resilienza e preferenza europea negli appalti pubblici per i settori strategici.
Con la legge sull'acceleratore della decarbonizzazione industriale dovrebbe inoltre essere lanciata un'etichetta volontaria sull'intensità di carbonio per i prodotti industriali, a partire dall'acciaio nel 2025, seguita dal cemento. Così, la Commissione mira a semplificare ed armonizzare le metodologie di contabilizzazione del carbonio. Queste etichette informeranno i consumatori e consentiranno ai produttori di ottenere un premio per i loro sforzi di decarbonizzazione.
Finanziamento della transizione pulita
A breve termine, il Clean Industrial Deal punta a mobilitare oltre 100 miliardi di euro per sostenere la produzione pulita dell'UE. Questo importo comprende un ulteriore miliardo di euro di garanzie nell'ambito dell’attuale quadro finanziario pluriennale.
In particolare, la Commissione intende:
- Adottare un nuovo quadro per gli aiuti di Stato per il Clean Industrial Deal, nell’ottica di consentire un'approvazione semplificata e più rapida degli aiuti di Stato per l'introduzione delle energie rinnovabili, per la decarbonizzazione industriale e per garantire una sufficiente capacità di produzione di tecnologie pulite.
- Rafforzare il Fondo per l'innovazione e proporre una Banca per la decarbonizzazione industriale, con l'obiettivo di ottenere un finanziamento di 100 miliardi di euro, basato sulle risorse disponibili nel Fondo per l'innovazione, sulle entrate aggiuntive derivanti da parti del sistema Ets e sulla revisione di InvestEU.
- Modificare il regolamento di InvestEU per aumentare la capacità di sopportazione dei rischi di InvestEU. La modifica modificherebbe fino a 50 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici aggiuntivi, anche nei settori della tecnologia pulita, della mobilità pulita e della riduzione dei rifiuti.
La Banca europea per gli investimenti (Bei) è intenzionata a lanciare poi una serie di nuovi strumenti di finanziamento concreti a sostegno del Clean Industrial Deal. Si tratterà, in particolare, di:
- un “pacchetto per la produzione di reti” per fornire controgaranzie e altri tipi di sostegno al rischio ai produttori di componenti di rete;
- un programma pilota congiunto Commissione europea-Bei di controgaranzie per i contratti di acquisto di energia (Ppa) stipulati da Pmi e industrie ad alta intensità energetica;
- uno strumento di garanzia per le tecnologie pulite nell'ambito del programma Tech EU promosso da InvestEU.
Circolarità e accesso ai materiali
Data la centralità delle materie prime critiche per l’industria europea, l'UE deve garantire l'accesso a tali materiali e ridurre l'esposizione a fornitori inaffidabili. Allo stesso tempo, porre la circolarità al centro della strategia di decarbonizzazione europea contribuisce a massimizzare le risorse limitate dell'UE. Pertanto, la Commissione intende:
- Istituire un meccanismo che consenta alle aziende europee di riunirsi e di aggregare la loro domanda di materie prime critiche;
- Creare un Centro europeo per le materie prime critiche che le acquisti congiuntamente per conto delle aziende interessate, nell’ottica di creare economie di scala e offrire una maggiore leva per negoziare prezzi e condizioni migliori;
- Adottare una legge sull'economia circolare nel 2026 per accelerare la transizione circolare e garantire che i materiali scarsi siano utilizzati - e riutilizzati - in modo efficiente, ridurre le dipendenze globali e creare posti di lavoro di alta qualità. L'obiettivo è di rendere circolare il 24% dei materiali entro il 2030.
Agire su scala globale
In funzione del sostegno a nuove partnership globali affidabili, la Commissione si prefigge di:
- lanciare i primi Clean Deal Investing Partnership(CDIP -Partenariati per il Commercio e gli Investimenti Puliti-) per diversificare le catene di approvvigionamento e concludere accordi reciprocamente vantaggiosi.
- introdurre nuovi strumenti di difesa commerciale e altre misure affini;
- semplificare e rafforzare il Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM).
Garantire l’accesso a una forza lavoro qualificata
La Commissione punta a sostenere il rafforzamento di nuove competenze in tecnologie pulite, digitalizzazione e imprenditorialità, lavorando sulle seguenti linee programmatiche:
- istituzione dell'Unione delle Competenze;
- rafforzamento del programma Erasmus+ con un finanziamento fino a 90 milioni di euro.
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