La Commissione Europea ha adottato i principi di rendicontazione sugli aspetti ESG (ambiente, sociale e governance) che le imprese devono utilizzare dal 1 gennaio 2024 (per gli esercizi finanziari aventi inizio lo stesso 1° gennaio 2024, o in data successiva) per redigere le informazioni sulla sostenibilità, In attuazione della direttiva europea sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
La Direttiva CSRD prevede infatti l’adozione di standard europei obbligatori per la rendicontazione della sostenibilità (ESRS - European sustainability reporting standards), la cui redazione è stata assegnata all’EFRAG, il gruppo consultivo europeo in materia di rendicontazione finanziaria.
Gli standard ESRS sono stati emanati con il Regolamento 2023/2722/Ue - ESG recante "principi di rendicontazione di sostenibilità" per redigere le informazioni sulla sostenibilità in conformità degli articoli 19-bis e 29-bis della Direttiva 2013/34/Ue, secondo il calendario previsto dall’art. 5 della Direttiva (UE) 2022/2464 (CSRD) di seguito riportato:
- Dal 1° gennaio 2024 (con primo report nel 2025) per le grandi imprese quotate (con più di 500 dipendenti) già soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (Direttiva 2013/34/Ue)
- dal 1° gennaio 2025 (con primo report nel 2026) per le grandi imprese non ancora soggette alla direttiva sulla dichiarazione non finanziaria (con più di 250 dipendenti e/o 40 milioni di euro di fatturato e/o 20 milioni di euro di attività totali).
- dal 1° gennaio 2026 (con primo report nel 2027) per le PMI imprese quotate con possibilità di scelta di applicazione delle nuove norme fino al 2028;
- dal 1° gennaio 2028 (con primo report nel 2029) per le imprese extra Ue con ricavi superiori a 150 milioni di euro nell’Unione e un’impresa figlia o una succursale nell’Ue.
- dal 1° gennaio 2028 (con primo report nel 2029) estensione alle imprese non europee. tutte le imprese extra UE che realizzano ricavi superiori a 150 milioni di EUR nell'UE e un'impresa figlia o una succursale nell'UE.
Le PMI non quotate, non rientrando nel campo di applicazione della CSRD, non hanno l’obbligo di redigere il report di sostenibilità, ma potranno farlo su base volontaria, tenendo conto che i cittadini e il sistema economico e finanziario sono attenti a questi aspetti.
L’EFRAG sta sviluppando degli standard per la predisposizione volontaria del report per le PMI non quotate, da supporto nell’inizio del loro percorso di sostenibilità e come punto di riferimento per le controparti nella catena del valore e per i finanziatori.
Gli standard contengono principi di informativa su fattori ambientali, sociali e di governance. In particolare, le informazioni ambientali verranno comunicate secondo i criteri previsti dalla Tassonomia Green.
Con riferimento agli aspetti ambientali negli allegati il Regolamento specifica tra le altre informazioni quelle che l’impresa deve fornire per la comprensione del modo in cui incide sui fattori ambientali di seguito riportati, nonché i piani e la capacità dell'impresa di adattare la propria strategia e il proprio modello aziendale per allinearsi alla transizione verso un'economia sostenibile:
- Cambiamenti climatici:
- inquinamento
- acque e risorse marine
- biodiversità ed ecosistemi
- uso delle risorse
- economia circolare
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
Per informazioni:
Dott.ssa Paola Bara
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