Il Programma Nazionale di Gestione Rifiuti costituisce uno dei pilastri strategici e attuativi della Strategia nazionale per l’Economia Circolare, trattandosi di uno strumento di indirizzo per le Regioni e le Province autonome nella pianificazione e gestione dei rifiuti, preordinato a orientare le politiche pubbliche e incentivare le iniziative private per lo sviluppo di un'economia sostenibile e circolare.
E’ stato adottato dal Ministero della Transizione Ecologica con DM 257 del 24 giugno 2022.
La novità più rilevante riguarda l’estensione della possibilità di stabilire intese tra Regioni anche per la gestione dei rifiuti organici da raccolta differenziata.
I macro-obiettivi del PNGR possono essere così descritti:
- ridurre il divario di pianificazione e di dotazione impiantistica tra le diverse regioni, perseguendo il progressivo riequilibrio socio-economico e la razionalizzazione del sistema impiantistico e infrastrutturale secondo criteri di sostenibilità, efficienza, efficacia, ed economicità per corrispondere ai principi di autosufficienza e prossimità;
- garantire il raggiungimento degli obiettivi di prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio e recupero dei rifiuti (di cui all’art. 181 del D.lgs. n. 152/2006), e di riduzione dello smaltimento finale al minimo, come opzione ultima e residua, tenendo conto anche dei regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) per i rifiuti prodotti;
- razionalizzare e ottimizzare il sistema impiantistico e infrastrutturale attraverso una pianificazione regionale basata sulla completa tracciabilità dei rifiuti e la individuazione di percorsi che portino nel breve termine a colmare il gap impiantistico mediante la descrizione dei sistemi esistenti con l'analisi dei flussi; sostenere la contestuale riduzione dei potenziali impatti ambientali, da valutare anche mediante l'adozione dell'analisi del ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assessment) di sistemi integrati di gestione rifiuti;
- garantire una dotazione impiantistica con elevati standard qualitativi di tipo gestionale e tecnologico, promuovendo una gestione del ciclo dei rifiuti che contribuisca in modo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica;
- aumentare la conoscenza ambientale e migliorare i comportamenti ambientali (inclusa la tutela dei beni culturali e paesaggio) per quanto riguarda il tema di rifiuti e l'economia circolare.
Sulla base del PNGR le singole Regioni dovranno stabilire quali e quanti impianti realizzare per garantire il corretto trattamento dei flussi di rifiuti c.d. “critici”: amianto, rifiuti tessili ed elettrici, tra gli altri, ma soprattutto rifiuti indifferenziati e rifiuti organici da raccolta differenziata, considerate le due frazioni più problematiche, per le quali è maggiore il gap di gestione tra le Regioni settentrionali e quelle centro-meridionali. Il tutto nel rispetto dei principi di autosufficienza e prossimità della gestione ma con la possibilità di stabilire accordi di macroarea con altre Regioni.
In conclusione, come previsto dal PNGR, tutte le Regioni dovranno aggiornare i propri piani secondo le linee guida definite dal Programma e indicando, tra l’altro, anche target intermedi al 2023, 2024, 2026 e 2028 soprattutto per quanto riguarda quota di raccolta differenziata e riduzione conferimento in discarica per il raggiungimento degli obiettivi UE al 2035.
Il Direttore
Dott. Gianni Niccolò
INFO:
Dott.ssa Paola Bara
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